Tritacarne, come pulirlo per farlo durare più a lungo

Se siete fra quelli che amano cucinare come una volta, preparando da soli quello che si trova già pronto nelle confezioni del supermercato, troverete nel tritacarne un valido alleato. Con questo utile strumento, disponibile sia in modalità elettrica che manuale, potrete macinare da soli la carne per il ragù, ma fare anche molto altro. La scelta del modello migliore di tritacarne dipenderà dagli usi, se vorrete provarlo nelle occasioni speciali per fare bella figura con gli ospiti potrà bastare un tritacarne manuale a basso costo, il discorso cambia per usi intensivi, in tal caso si consiglia l’acquisto di un tritacarne elettrico pronto all’uso in ogni momento, in grado di tritare e sminuzzare ogni tipo di taglio di carne o altre pietanze senza fatica e in un batter d’occhi. In tutti i casi, per una resa massima dell’apparecchio lo si dovrà usare e conservare al meglio.

Ecco qualche consiglio d’uso e di manutenzione, partendo da un aspetto tutt’altro che trascurabile: la pulizia. Una volta terminato di tritare, sarà opportuno procedere a igienizzare il tritacarne, un apparecchio che richiede di essere ripulito a dovere perché il rischio di residui carnosi, oltre che decomporsi ed entrare a contatto con la carne nuova al successivo utilizzo, potrebbero ossidare le parti in acciaio facendole arrugginire. Quindi, massima attenzione per una pulizia perfetta dell’apparecchio, un’operazione che non può prescindere dallo smontaggio. Infatti, per pulire correttamente il tritacarne, va prima smontato rimuovendo le varie componenti, dal bocchettone alla coclea. Se i materiali lo consentono, le parti smontate possono essere lavate anche in lavastoviglie.

In caso contrario, se ad esempio sono in plastica o mostrano fragilità che la lavastoviglie potrebbe intaccare, si può tranquillamente lavare il tutto a mano, utilizzando poco sapone neutro se necessario, mentre il corpo del tritatutto potrà essere nettato con una passata di panno o spugnetta inumidita, provvedendo successivamente ad asciugarlo con cura. Da evitare, nel modo più categorico, l’uso di detergenti contenenti cloro o candeggina, peggio acido muriatico o altre sostanze corrosive che potrebbero aggredire i materiali di fattura dell’apparecchio lasciando tracce o odori in netto contrasto con la lavorazione delle carni. Il resto si lascia al buon senso nel trattare e custodire al meglio l’apparecchio.